Pubblicato in: canzone, poesia

Rimango indietro (Falling Behind)

La vita non è una gara, ma a volte sembra proprio che lo sia. Quando vedi i tuoi colleghi di università che macinano un esame dopo l’altro, quando non puoi aprire nessun social senza incappare nelle foto del matrimonio di una tua amichetta delle elementari, quando sembra che tutti i tuoi coetanei abbiano la vita dei loro sogni, mentre tu non sai neanche cosa mangiare per cena. Questa poesia non racconta solo la mia storia, ma anche le storie di varie persone che conosco, anche loro intrappolate in questa sensazione di “rimanere indietro” nella vita, di rimanere bloccati nella casella di partenza, mentre tutti gli altri hanno successo, realizzano i loro sogni e vivono una vita piena e felice.


Rimango indietro

A volte mi chiedo se non sto solo perdendo tempo:
tutti i miei amici mi lasciano sola quando si sono laureati.
Hanno ottenuto il lavoro dei loro sogni e ora mettono in mostra le loro vite perfette,
mentre io affogo nei libri, bloccata in un lavoro che odio.

Il mondo continua a muoversi velocemente,
mentre io rimango indietro.
Sembra che mi sia persa l’inizio della gara
e ora non arriverò mai al traguardo.

E se non fossi abbastanza veloce?
E se qualcosa mi tenesse bloccata?
Tutti sono troppo in vantaggio
e ora faccio fatica a recuperare.

Un altro giorno passato a scorrere distrattamente il mio Instagram:
mi sembra ieri che eravamo nella stessa classe.
Una foto di matrimonio perfetta, un’altra ecografia,
un altro assaggio delle vite perfette che non potrò mai avere.

Il mondo continua a muoversi velocemente,
mentre io rimango indietro.
Sembra che mi sia persa l’inizio della gara
e ora non arriverò mai al traguardo.

E se non fossi abbastanza veloce?
E se qualcosa mi tenesse bloccata?
Tutti sono troppo in vantaggio
e ora faccio fatica a recuperare.

Sono ancora qui, vi guardo scomparire oltre l’orizzonte, andare avanti con le vostre vite e
mi fanno male le gambe, mi bruciano i polmoni, sono senza fiato e voi nemmeno vi guardate indietro…
Aspettate…

Il mondo continua a muoversi velocemente,
mentre io rimango indietro.
Sembra che mi sia persa l’inizio della gara
e ora non arriverò mai al traguardo.

E se non fossi abbastanza veloce?
E se qualcosa mi tenesse bloccata?
Tutti sono troppo in vantaggio
e ora faccio fatica a recuperare.

Versione originale:

Falling Behind

Sometimes I wonder whether I’m just wasting time:
All my friends leave me alone once they graduate.
They got their dream jobs and show off their perfect lives,
While I drown in textbooks, stuck in a job that I hate.

The world keeps moving fast,
While I’m falling behind.
It seems I missed the start of the race
And now I’ll never get to the finish line.

What if I’m not fast enough?
What if something keeps me stuck?
Everyone is way too far ahead
and now I’m struggling to catch back up.

Another day mindlessly scrolling through my Instagram:
Seems like yesterday we used to be in the same class.
A perfect wedding pic, another sonogram,
Another glimpse at pefect lives I’ll never get to have.

The world keeps moving fast,
While I’m falling behind.
It seems I missed the start of the race
And now I’ll never get to the finish line.

What if I’m not fast enough?
What if something keeps me stuck?
Everyone is way too far ahead
and now I’m struggling to catch back up.

I’m still here, I watch you disappear beyond the horizon, go on with your lives and
My legs are hurting, my lungs are burning, I’m all out of breath, and you don’t even look back…
Wait…

The world keeps moving fast,
While I’m falling behind.
It seems I missed the start of the race
And now I’ll never get to the finish line.

What if I’m not fast enough?
What if something keeps me stuck?
Everyone is way too far ahead
and now I’m struggling to catch back up.


Spero che questa poesia vi sia piaciuta! Non esitate a farmelo sapere con una recensione o un messaggio personale. E non dimenticate di venirmi a trovare su Facebook, Twitter e Instagram!
A presto!
∼Arkytior

Pubblicato in: canzone, poesia

Ne è valsa la pena? (Was It Worth It?)

Questa poesia è stata ispirata dai miei incontri surreali con tre casi umani spuntati apparentemente dal nulla con la sola intenzione di rimorchiarmi. Ma anziché far evolvere la relazione naturalmente, non hanno fatto altro che oltrepassare continuamente i limiti.
La storia comincia anni fa, quando ho sprecato cinque mesi della mia vita a dare corda al primo di questi casi umani. Mi ha portato via quel poco tempo libero che mi rimaneva tra l’università, il lavoro e le lezioni di guida e ha avuto un grande impatto su di me. Ho dedicato a questo tizio un post su Tumblr (pubblicato in seguito anche qui), elencando ogni singola volta in cui ha oltrepassato i limiti. Credevo fosse un caso isolato, tuttavia di recente, a distanza di poche settimane, mi è capitato di avere a che fare con altri due casi umani molto simili. Stavolta sono partita preparata, dato che ho chiarito fin da subito le mie intenzioni e ho immediatamente messo in guardia i miei interlocutori su ciò a cui andavano incontro. Nonostante ciò, anche loro hanno tradito la mia fiducia non rispettando i confini stabiliti. Ed entrambi erano stati avvertiti più e più volte: anzi, uno di loro era persino andato a leggere le poesie sul mio blog, e aveva detto che “The Demon” era un testo molto bello e profondo! Non si può leggere un testo come “The Demon” e ignorarlo totalmente!
Questa poesia/canzone è dedicata a loro: un ingegnere idraulico americano che non so come abbia fatto a trovarmi su Instagram; un padre single belga orfano e vedovo ma divorziato tre volte, che neanche dopo un paio di settimane già mi dedicava dichiarazioni d’amore degne delle peggiori imitazioni dei Baci Perugina; e un nullafacente della provincia di Como appassionato di serial killer che mi faceva pesare il fatto di avere due lauree e un lavoro, a differenza di lui. Seguendo un consiglio di Neil Gaiman, ho trasformato queste storie disastrose in arte, non solo per rielaborare i traumi e togliermele dalla testa, ma anche per avvisare le prossime vittime di questi casi umani e metterle in guardia su cosa le aspetta.
Buona lettura!


Ne è valsa la pena?

Ripensandoci,
avrei dovuto bloccarti subito dopo quel primo messaggio.
Ma stupidamente
volevo davvero vedere cosa sarebbe successo dopo.
Era strano all'inizio,
poi si è trasformato in un gioco di chi riesce a mentire meglio.
Come siamo arrivati a questo punto?
Ora ogni volta che vedo il tuo nome sobbalzo da quanto sono spaventata a morte!
Hai approfittato della mia pazienza
e hai superato troppi limiti:
Non provare a mandarmi un messaggio di risposta
e dire che va tutto bene!
Più tiri la corda, prima si romperà.
È divertente punzecchiare la iena, finché non ti morde.
Questo è ciò che ottieni per aver provato ad aggiustarmi:
eri l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
Sei l'unico da incolpare per avermi incasinato.
Il mio unico rimpianto è quello di aver aperto il mio cuore.
Ne è valsa la pena?
I complimenti sono belli,
tranne quando sono abbinati a battutine spinte indesiderate.
Ti ho detto "Andiamoci piano",
ma non puoi premere l'acceleratore mentre sono ancora senza cintura di sicurezza.
Ho tollerato
che attraversassi i confini ogni singola volta.
Sto soffocando:
ora tutto il mio poco tempo libero si sta riempiendo di te.
Ti ho dato tutte le istruzioni,
ma le hai buttate in un buco nero.
Avevo tutte le migliori intenzioni,
totalmente sprecate con uno stronzo!
Più tiri la corda, prima si romperà.
È divertente punzecchiare la iena, finché non ti morde.
Questo è ciò che ottieni per aver provato ad aggiustarmi:
eri l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
Sei l'unico da incolpare per avermi incasinato.
Il mio unico rimpianto è quello di aver aperto il mio cuore.
Ne è valsa la pena?
Mandi messaggi a sconosciuti a caso, sperando di trovare una nuova moglie.
Non ci conosciamo da nemmeno una settimana e sono già l'amore della tua vita.
Ti sei sposato perché ti sentivi solo, pensi che questa sia una buona ragione?
Per l'amor del cielo, non mandarmi foto quando mi scrivi mentre fai il bagno!
Ho provato a istruirti ma non te ne è mai fregato un cazzo:
eri più interessato a cercare di capire la mia taglia di reggiseno dalle foto condivise da mia sorella minorenne!
Hai detto che volevi vedere la mia rabbia,
mi hai detto che la timidezza è una cosa negativa
È meglio che tu ti faccia un esame di coscienza
e pensi a ciò che mi hai fatto.
Più tiri la corda, prima si romperà.
È divertente punzecchiare la iena, finché non ti morde.
Questo è ciò che ottieni per aver provato ad aggiustarmi:
eri l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
Sei l'unico da incolpare per avermi incasinato.
Ora tutto ciò che mi resta da fare è trasformare questa storia in arte…
Ne è valsa la pena?
Possano le tue gesta essere rese immortali,
e possa questa canzone diventare un avvertimento
per ogni ragazzina innocente che osa avvicinarsi a te,
perché possa sapere esattamente a cosa va incontro.
Ne è valsa la pena?

Versione originale:

Was It Worth It?

On second thought,
I should've blocked you from that very first text.
But stupid Me
Really wanted to see what could've come next.
It was weird at first,
Then it spiraled into a gaMe of who can lie the best.
How did we get to this?
Now every time I see your name it jumpscares me tO death!
You took advantage of my patience
And cRossed too many lines:
Don't you dare text me back
And say that we are fine!
The more you pull The rope, the sooner it breaks.
It's fun to poke the hyena, until she bites you back.
This is what you get for trying to fix me:
You were the very last thing I needed.
You're the only one to blame for fucking me up.
My only regret is ever opening my heArt.
Was it worth it?
Compliments are nice,
Except when they're paired with unwanted racy jokes.
I told you "Let's go slow",
But you can't push the accelerator while I'm still without my seatbelt on.
I've tolerated
You crossing boundaries every single time you coulD.
I'm suffocating:
Now all my little free time is getting filled with you.
I gave you all the instructions,
But you threw them in a black hOle.
I had all the best intentions,
Completely wasted on an asshole!
The more you pUll the rope, the sooner it breaks.
It's fun to poke the hyena, until she bites you back.
This is what you get for trying to fix me:
You were the very last thing I needed.
You're the only one to blame for fuCking me up.
My only regret is ever opening my heart.
Was it worth it?
You text a random stranger Hoping you'll find a new wife.
Not even a week and I'm already the love of your life.
You married cause you felt lonely, do you think that'll ever be enough?
For heaven's sake, don't send me pictures when you text me while taking a bath!
I tried to Educate you but you never fucking even cared:
You'd rather try to find my bra size on the pics my minor sister shared!
You said you wanted to see my anger,
Told me Being shy is a bad thing
You'd better do a conscience check
And think about what you did to me.
The more you pull the rope, the sooner it breaks.
It's fun to poke the hyenA, until she bites you back.
This is what you get for trying to fix me:
You were the very last thing I needed.
You're the only one to blame for fucking me up.
Now all I'm left to do is turn this into Good art…
Was it worth it?
May your deeds be made immortal
And may this song become a warning
For every naive young girl that dares approach you,
So that she may know exactly what she's getting into.
Was it worth it?

Spero che questo testo vi sia piaciuto. Non esitate a farmelo sapere, e venite a trovarmi anche su Facebook, Twitter e Instagram.
E se, tu che stai leggendo, per qualche strana ragione hai voglia di intraprendere una relazione con me, spero che ora tu sappia cosa NON fare.
A presto!
∼Arkytior

Pubblicato in: canzone, poesia

Il demone (The Demon)

Le parole hanno un peso. A volte anche le parole dette con assoluta leggerezza possono ferire, fare male, restare incise nella mente di qualcuno e diventare nutrimento per un demone che non vuole altro che distruggerci e farci odiare noi stessi. Ancora oggi mi ritrovo a pensare ossessivamente a tutte le cose cattive che mi sono state dette da quando avevo circa undici anni, e finisco per crederci, anche se so benissimo che la situazione è cambiata e non sono più la stessa persona di allora. E questo non fa che frenarmi, impedirmi di essere felice, persino di avere rapporti interpersonali. Quasi non posso fare un passo senza che quel demone mi ricordi di quella volta, più di dieci anni fa, in cui qualcuno mi ha detto qualcosa che mi ha ferita.
Ho voluto scrivere questa poesia nella speranza che quelle parole cattive, una volta messe su carta, lascino la mia mente per sempre, facendomi vivere la mia vita senza l’aspettativa costante che prima o poi tutti quelli che conosco mi abbandoneranno e diranno ogni sorta di cattiveria su di me. Forse qualcuno, leggendo ciò che il mio demone mi ripete ogni giorno, noterà che anche lui o lei ha un demone simile, che sussurra cose molto simili, e leggendo il ritornello finale sarà ispirato/a a resistere, a combattere, a impedire al demone di distruggerlo/a, anche se molto probabilmente si tratterà di una battaglia senza fine.
Avevo già parlato della mia lotta contro l’oscurità in una poesia chiamata “Sole/Sunshine“, ma in questo testo ho voluto andare più a fondo, descrivere nel dettaglio come mi sento e rivelare alcune delle frasi più crudeli che mi sono state rivolte nel corso degli anni, e a cui ancora penso.
Buona lettura!

♠♠♠♠♠

Il demone

Nascosto, in agguato nell’ombra
in cui si trovano tutte le mie più grandi paure,
aspettando di uscire allo scoperto
quando sono più fragile e sola.
Striscia nei miei pensieri
facendomi sentire spezzata, fuori posto;
mi sussurra all’orecchio,
mi guardo allo specchio e odio la mia faccia.

Posso sentire il suo respiro rigido e freddo intorno a me,
posso sentirlo strisciare nell’oscurità per arrivare a me,
portando via ogni colore da dove un tempo c’era.
Posso sentire i suoi artigli freddi e affilati che si stringono intorno a me,
posso sentire la sua presa forte e stretta che mi soffoca,
risucchiando tutta la vita e la felicità da me.
Il demone dentro di me.

Mi sono allontanata dall’oscurità,
ma sto ancora sul bordo di un baratro.
Sto cercando la luce del giorno,
molto lontano da quel buco senza fondo.
Sto camminando su una corda sottile:
potrei perdere l’equilibrio o potrebbe rompersi.
Non posso lasciarlo vincere:
c’è troppa posta in gioco.

Posso sentire il suo respiro rigido e freddo intorno a me,
posso sentirlo strisciare nell’oscurità per arrivare a me,
portando via ogni colore da dove un tempo c’era.
Posso sentire i suoi artigli freddi e affilati che si stringono intorno a me,
posso sentire la sua presa forte e stretta che mi soffoca,
risucchiando tutta la vita e la felicità da me.
Il demone dentro di me.

Non voglio arrendermi,
non lo lascerò trattenermi,
non voglio sentire la sua voce:
tutto ciò che vuole è distruggermi.
Non voglio tornare indietro,
non voglio arrancare per uscire da qui.
Posso sentirlo che mi chiama,
mi racconta bugie: la sua voce è troppo forte.

Sei una stronza, sei strana, sei una merda ambulante,
puzzi, non abbiamo potuto respirare per tutti questi anni.
Il tuo rossetto fa schifo, ti fa sembrare una puttana,
il tuo vestito è un casino, su chi stai cercando di fare colpo?
La tua scrittura è immondizia, vai a fare qualcos’altro,
sei troppo grande per credere ancora alle favole.
Sei quella inutile, sei troppo lenta e scema,
se non fossi nella nostra squadra, avremmo vinto.
Sei un caso disperato, ti meriti tutto questo,
il mondo sarebbe migliore se non ci fossi tu!

STAI ZITTO!!!

Combatterò il suo respiro rigido e freddo con il fuoco in me,
non lascerò che si nasconda nell’oscurità per arrivare a me,
riporterò ogni colore dove un tempo c’era.
Resisterò ai suoi artigli freddi e affilati che si stringono intorno a me,
gli impedirò di soffocarmi con la sua presa forte e stretta
Non risucchierà tutta la vita e la felicità da me.
Il demone dentro di me.

Versione originale:

The Demon

Lurking in the shadows
where all my darkest fears belong,
waiting to come out
when I’m most fragile and alone.
Slithering in my thoughts
making me feel broken, out of place,
whispering in my ear:
I look at the mirror and hate my face.

I can feel his stark, chill breath around me,
I can feel him crawling through the dark to get to me,
taking all color from where it used to be.
I can feel his cold, sharp talons closing in,
I can feel its strong, tight grip choking me,
sucking all life and happiness out of me.
The demon inside of me.

I’ve walked away from darkness,
but I’m still standing at the edge of a cliff.
I’m searching for daylight
far away from that bottomless pit.
I’m walking on a thin rope:
I could lose balance or it could break.
I cannot let him win:
There’s way too much at stake.

I can feel his stark, chill breath around me,
I can feel him crawling through the dark to get to me,
taking all color from where it used to be.
I can feel his cold, sharp talons closing in,
I can feel its strong, tight grip choking me,
sucking all life and happiness out of me.
The demon inside of me.

I don’t want to give up,
I won’t let him hold me down,
I don’t want to hear his voice:
all he wants is break me down.
I don’t want to fall back,
I don’t want to trudge my way out.
I can hear him calling me,
telling me lies: his voice is too loud.

You’re a bitch, you’re a freak, you’re a walking shit,
you stink, we couldn’t breathe for all these years.
Your lipstick sucks, makes you look like a slut,
your dress is a mess, who are you even try to impress?
Your writing’s trash, go do something else,
you’re too old to still believe in fairy tales.
You’re the useless one, you’re too slow and dumb,
if you weren’t in our team, we would have won.
You’re a basket case, you deserve all this,
the world would be so much better without you in it!

SHUT UP!!!

I will fight his stark, chill breath with the fire in me,
I will keep him from hiding in the dark to get to me,
returning all color from where it used to be.
I will fight his cold, sharp talons closing in,
I’ll prevent its strong, tight grip from choking me,
he won’t be taking all life and happiness out of me.
The demon inside of me.

♠♠♠♠♠

Spero che questo testo vi sia piaciuto. Se volete commentarlo, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate. Se volete, venite a trovarmi anche su Facebook, Twitter e Instagram.
A presto!
∼Arkytior

Pubblicato in: poesia

Dicembre (December)

Dicembre

(16 dicembre 2019)

Quelle parole che non avrei mai pensato di leggere così presto
hanno trasformato una giornata di sole in una notte fredda senza luna.
Parole che, come coltelli, mi hanno lacerato l’anima
il giorno in cui dicembre è diventato freddo.

Intorno a me vedo persone felici per strada,
ma quest’anno il mio Natale non sarà mai completo:
sento che nel mio cuore c’è un vuoto.
Quand’è che dicembre è diventato così freddo?

In inverno tutto muore e nulla cresce.
Spietato, ha portato via ciò che conoscevo.
Tutto è sepolto da uno spesso strato di neve.
Quand’è che dicembre è diventato così freddo?

Quest’anno c’è un’altra sedia vuota:
il mio unico pensiero è la persona che dovrebbe essere seduta lì.
Sembra che ogni anno io abbia sempre meno mani da stringere.
Dicembre non è mai stato così freddo.

 

 

 

Versione originale:

December

(December 16, 2019)

Those words I’ve never thought I’d read so soon
Turned a sunny day into a cold night with no moon.
Words like knives pierced through my soul
The day that December became cold.

Around me I see happy people in the street,
But this year my Christmas just won’t be complete:
I feel in my heart there’s a hole.
When did December get so cold?

In winter all things die and nothing grows.
Heartless, it took away what I used to know.
Everything’s under a thick layer of snow.
When did December get so cold?

This year there’s another empty chair:
My only thought is the person who should be sitting there.
Seems like each year I have less hands to hold.
December has never been so cold.

Pubblicato in: poesia

Buonanotte (Goodnight)

Buonanotte

(6 dicembre 2017)

Dormi così pacificamente
dopo tutto questo tempo, finalmente.
Come una principessa che aspetta il suo principe
per essere risvegliata dal suo bacio.
Capelli grigi, seta bianca,
vestito nero, pelle del colore del latte.
Niente più bocche da sfamare, niente più brutta tosse:
finalmente, un lungo giorno di riposo.
Dio ti ha vista da lassù
dare amore in tutti i modi possibili.
Lui ti ha accolta nel suo amore infinito:
aveva bisogno della migliore cuoca che ci sia, per il Suo giorno speciale.

Buonanotte, moglie, madre, sorella, zia, nonna.
Buonanotte, angelo.

Versione originale:

Goodnight

(December 6, 2017)

You sleep so peacefully,
after all this time, finally.
Like a princess waiting for her prince,
to be awoken by his kiss.
Grey hair, white silk,
black dress, skin like milk.
No more mouths to feed, no more nasty cough:
at last, a long day off.
God has watched you, from above,
giving love in every possible way.
He has welcomed you in His endless love:
He needed the best cook for His special day.

Goodnight, wife, mother, sister, aunt, grandmother.
Goodnight, angel.

Pubblicato in: canzone, poesia

Una poesia aggiornata: “Un altro numero nella mia lista” (“Another Number In My List”)

Nel 2010 avevo appena iniziato a scrivere poesie in forma di canzoni. Lo facevo ancora senza uno scopo preciso, ma avevo già cominciato a fare i primi esperimenti con le esperienze personali. Qui avevo deciso di elencare tutti i ragazzi per cui mi sono presa una cotta. L’ho pubblicata su Facebook, pur avendo tra i contatti quasi tutti i ragazzi a cui faccio riferimento nel testo (ne mancheranno due o tre credo), ma nessuno di loro l’ha mai letta.
È rimasta sul mio profilo per anni, e l’avrei quasi dimenticata, ma recentemente ho avuto l’idea di “aggiornarla”. Ho modificato un paio di versi, ho aggiunto una nuova strofa e ho alterato le parole dell’ultimo ritornello. Finalmente la pubblico qui, nella sua versione che spero definitiva (anche se so che, come ho scritto nell’ultimo verso, continuerò a contare).
Buona lettura!
∼Arkytior

♥♥♥♥♥

Un altro numero nella mia lista

Il N°1 è stato il mio primo amore, ma avevo solo 5 anni!
Il N°2 veniva da vicino l’Asia, ma presto ha detto ‘Addio!’.
Il N°3 non era niente di speciale, ma mi piacevano i ragazzi con gli occhiali!
Il N°4 era il mio migliore amico, ma ora vorrei solo prenderlo a calci! Oh!

Credo che qualcosa mi stia dicendo:
‘Basta ragazzi, devi essere libera!’

‘Devi dimenticare ogni ragazzo che ti ha fatto soffrire,
devi dimenticare ogni ragazzo che non ti ha notata!’
Per favore, non essere solo un cretino come tutti gli altri,
per favore non essere un altro che mi farà essere triste!
Non merito qualcuno che mi tratterà così,
perciò promettimi che non sarai solo un altro numero nella mia lista.

Non ho mai conosciuto veramente il N°5, perché è andato via troppo presto.
Avevo riposto qualche speranza nel N°6, ma lui aveva già la ragazza, e ora abbiamo intrapreso percorsi diversi.
Il N°7 nuotava con me, ma io ero invisibile per lui!
Il N°8 veniva da molto lontano, e ora se n’è andato e mi ha lasciata qui!

Credo che qualcosa mi stia dicendo:
‘Basta ragazzi, devi essere libera!’

‘Devi dimenticare ogni ragazzo che ti ha fatto soffrire,
devi dimenticare ogni ragazzo che non ti ha notata!’
Per favore, non essere solo un cretino come tutti gli altri,
per favore non essere un altro che mi farà essere triste!
Non merito qualcuno che mi tratterà così,
perciò promettimi che non sarai solo un altro numero nella mia lista.

N°9, il ragazzo perfetto, ma l’ho sempre visto con un’altra ragazza.
N°10, re dei selfie, bello e intelligente, ora viaggia per il mondo.
Il N°11 era intelligente ma timido, e non ho mai davvero saputo cosa pensasse di me.
Il N°12 ha fatto volare il mio cuore, ma non ho mai avuto alcuna possibilità di stare con lui!

Credo che qualcosa mi stia dicendo:
‘Basta ragazzi, devi essere libera!’

‘Devi dimenticare ogni ragazzo che ti ha fatto soffrire,
devi dimenticare ogni ragazzo che non ti ha notata!’
Per favore, non essere solo un cretino come tutti gli altri,
per favore non essere un altro che mi farà essere triste!
Non merito qualcuno che mi tratterà così,
perciò promettimi che non sarai solo un altro numero nella mia lista.

Sto ancora aspettando il tuo arrivo,
e spero che tu sarai quello giusto.
Vieni da un paese lontano, molto lontano, immagino,
e se non riuscirai a trovarmi, per favore, usa il tuo GPS!
Rimarrò chiusa in questa torre, non so per quanto altro tempo ancora,
c’è una voce nella mia testa… ragazzi, com’è noiosa!

‘Devi dimenticare ogni ragazzo che ti ha fatto soffrire,
devi dimenticare ogni ragazzo che non ti ha notata!’

Per favore non essere cieco come tutti gli altri,
per favore non essere un altro che mi farà essere triste!
Non merito qualcuno che mi tratterà così,
perciò promettimi che non sarai solo un altro numero nella mia lista.

Spero che un giorno troverò il tipo di amore che ho sempre desiderato.
Nel frattempo continuerò ad aggiungere altri numeri alla mia lista…

Versione originale:

Another Number In My List

N°1 was my first love, but I was only 5!
N°2 was from near Asia, and soon he said ‘Goodbye!’.
N°3 was nothing special, but I liked boys with glasses!
N°4 was my best friend, but now I wanna kick him in the ass! Oh!

I guess something’s telling me:
‘No more guys, you gotta be free!’

‘You gotta forget every guy who made you suffer,
you gotta forget every guy that didn’t notice you!’
Please, don’t be just a jerk like all the other ones,
please don’t be another one who will make me feel blue!
I just don’t deserve someone who will treat me like this,
so promise you won’t be another number in my list.

I didn’t really know N°5, cause soon he went away.
I hoped something by N°6, but he had a girlfriend, and now we’re in separate ways.
N°7 swam with me, but I was invisible to him!
N°8 was from far away, and now he’s gone and left me right here!

I guess something’s telling me:
‘No more guys, you gotta be free!’

You gotta forget every guy who made you suffer,
you gotta forget every guy that didn’t notice you!
Please, don’t be just a jerk like all the other ones,
please, don’t be another one who will make me feel blue!
I just don’t deserve someone who will treat me like this,
so promise you won’t be another number in my list.

N°9, the perfect boy, but I’ve always seen him with another girl.
N°10, selfie king, smart and handsome, he’s gone travelling the world.
N°11, smart but shy, never really knew what he thought of me.
N°12 made my heart fly, but I never even stood a chance to be with him!

I guess something’s telling me:
‘No more guys, you gotta be free!’

You gotta forget every guy who made you suffer,
you gotta forget every guy that didn’t notice you!
Please, don’t be just a jerk like all the other ones,
please, don’t be another one who will make me feel blue!
I just don’t deserve someone who will treat me like this,
so promise you won’t be another number in my list.

I’m still waiting for you to come,
and I hope you will be the right one.
You come from a far away land, very far, I guess,
and if you won’t find me, please, use your GPS!
I will be locked in this tower, don’t know for how much more,
in my head there’s a voice… Man, it’s so boring!

You gotta forget every guy who made you suffer,
you gotta forget every guy that didn’t notice you!
Please don’t be as oblivious as all the other ones,
please, don’t be another one who will make me feel blue!
I just don’t deserve someone who will treat me like this,
so promise you won’t be another number in my list.
I hope someday I’ll find the kind of love I always wished,
In the meantime I’ll keep adding more numbers to my list…

♥♥♥♥♥

Un altro motivo per cui ho deciso di riportare alla luce questo testo è che mi ha fatto riflettere. Ho sempre pensato di essere particolarmente sfortunata in amore, o eccessivamente impacciata, incapace di fare il primo passo, ma poi, rileggendo questa vecchia poesia, mi sono accorta che la maggior parte dei ragazzi menzionati hanno qualcosa in comune: sono storie inventate.
Non so esattamente quale fosse la causa principale. Peer pressure? Era ciò che ci si aspettava da un’adolescente? Volevo essere come tutte le mie amiche? Non ne ho idea. So solo che alcune le ho inventate anche parecchio tempo dopo. Ma vediamole una per una:

Il N°1 è stato il mio primo amore, ma avevo solo 5 anni!

Questa si spiega praticamente da sola. Cosa potevo capire a 5 anni?

Il N°2 veniva da vicino l’Asia, ma presto ha detto ‘Addio!’.

Questo veniva alle elementari con me, abbiamo giocato insieme varie volte e poi lui ha cambiato scuola. Non so perché, ma questa storia l’ho inventata solo dopo che se n’è andato.

Il N°3 non era niente di speciale, ma mi piacevano i ragazzi con gli occhiali!

Questo era il meno brutto tra i miei compagni di classe delle medie. Rileggendo i miei vecchi diari ho notato una frase che mi lascia intendere che forse ho iniziato a pensarci quando una volta si è comportato in modo gentile con me. Non ricordo nemmeno cosa fosse successo perché sto cercando di rimuovere completamente quel periodo dalla mia memoria.

Il N°4 era il mio migliore amico, ma ora vorrei solo prenderlo a calci! Oh!

Io avevo 13 anni ed ero scema. Lui aveva 12 anni ed era un cretino totale. Storia inventata evidentemente perché avevo un sacco di amiche fidanzate. O anche perché mi piaceva l’idea di innamorarmi di un mio amico? Non so. Vorrei tornare indietro nel tempo e lapidarmi solo per averci pensato.

Non ho mai conosciuto veramente il N°5, perché è andato via troppo presto.

Come per il N°3, questo qui era il meno brutto tra i miei 5 compagni di classe maschi del liceo. È durato solo 5 giorni poi è sparito e non so bene che fine abbia fatto.

Avevo riposto qualche speranza nel N°6, ma lui aveva già la ragazza, e ora abbiamo intrapreso percorsi diversi.

Il secondo meno brutto della classe, credo fosse abituato a gente che si innamorava perdutamente di lui. Ma era già fidanzato e io non avevo speranze (come al solito).

Il N°7 nuotava con me, ma io ero invisibile per lui!

Abbiamo condiviso un anno in piscina. Non so nemmeno quale fosse il suo cognome, quindi non ho potuto aggiungerlo su Facebook. Si trova in questa lista perché era carino, niente di più.

Il N°8 veniva da molto lontano, e ora se n’è andato e mi ha lasciata qui!

Ragazzo brasiliano nipote di degli amici di mia zia. L’ho accompagnato in giro per la città un pomeriggio e anche lui è in questa lista perché mi sembrava carino. E nel frattempo me ne vantavo perché pensavo che farlo fosse figo. Ora lui ha la ragazza da qualche anno e l’ultima volta che ho ricevuto sue notizie non me ne è stato parlato in modo molto lusinghiero. Strano ma vero, non mi sono persa niente di particolare.

N°9, il ragazzo perfetto, ma l’ho sempre visto con un’altra ragazza.

Biondo con gli occhi azzurri, frequentava gruppi di giovani in parrocchia. Troppo bello per essere vero: aveva già la ragazza, e per qualche strana coincidenza lei aveva la mia stessa iniziale del nome.

N°10, re dei selfie, bello e intelligente, ora viaggia per il mondo.

Mio ex collega di università, mi ha passato le registrazioni di alcune lezioni a cui non ho potuto assistere, ci siamo scambiati appunti… e ho visto parecchie volte suoi selfie in bianheria intima su Facebook. Non che non siano un bello spettacolo, ma ci sono cose che avrei volentieri fatto a meno di vedere durante il periodo in cui lo vedevo praticamente tutti i giorni a lezione. So che ha lavorato per la Qatar Airways e ora sta con Iberia.

Il N°11 era intelligente ma timido, e non ho mai davvero saputo cosa pensasse di me.

Ex collega di lavoro, ne ho già parlato ampiamente in Tell Me. Mi è sembrato talmente gentile e genuinamente interessato a me che un singolo primo appuntamento (che forse era soltanto un’uscita tra amici?) è stato capace di mandarmi il cervello in tilt.

Il N°12 ha fatto volare il mio cuore, ma non ho mai avuto alcuna possibilità di stare con lui!

Di lui ho parlato in modo non troppo lusinghiero in Go Back, ma presto leggerete anche un’altra parte della storia. Carino, gentile con me, intelligente, ma veramente troppo perfetto per abbassarsi al mio livello.

I quattro dell’ultima strofa si differenziano dagli altri perché hanno attirato la mia attenzione tramite gentilezze, qualità interiori e eventi che hanno dimostrato che non si trattava di semplici “bambolotti” bellini all’esterno ma privi di cervello all’interno della scatola cranica (a dire la verità, il N°11 non mi è mai sembrato particolarmente bello, e del N°12 non me ne sono accorta finché non mi ha offerto un passaggio al lavoro, nonostante fosse mio coinquilino).

Sono di gusti difficili? Forse. Ho cercato di rimediare ad un testo orribile “rattoppandolo” con una strofa e un paio di versi appena salvabili? Sì, ci ho provato. Sono un caso disperato? Forse non così tanto come pensavo quando ho pubblicato su Facebook questo testo (c’era la frase “I’m hopeless” evidenziata tramite le lettere maiuscole). Non sono normale soltanto perché non mi fermo all’aspetto fisico ma voglio sincerarmi che il potenziale candidato abbia un cervello funzionante nella scatola cranica? Se questo può impedirmi di soffrire inutilmente o fissarmi per mesi e mesi a pensare alla persona sbagliata, allora non mi interessa non essere normale.

Forse continuerò davvero ad aggiornare la lista, aggiungendo sempre più numeri. Forse smetterò, e inizierò un’altra lista fatta di relazioni più profonde e non di storielle inventate solo per fare finta di essere come tutte le mie amichette stupide. Non so cosa mi riserverà il futuro: so solo che quando ho pubblicato questa poesia la prima volta non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi quasi dieci anni dopo ad aggiungere un’altra strofa per portarla in una direzione leggermente diversa.

Spero che questo testo vi sia piaciuto! Non esitate a farmelo sapere commentandolo qui sotto, o anche se volete farmi notare degli errori che ho commesso, punti della riflessione su cui non siete d’accordo o se volete darmi qualche consiglio per migliorare. Se invece preferite contattarmi più in privato, venite a trovarmi su Facebook, Twitter e Instagram.
A presto!
∼Arkytior

Pubblicato in: canzone, poesia

Un triangolo amoroso fuori dal comune: “Tornatene” (“Go Back”)

Lui è bellissimo, simpatico e gentile. Lei è perfetta, con un fisico da supermodella. E poi ci sono io che sembro una pattumiera.
Questa poesia molto poco delicata è stata ispirata in realtà da due diverse situazioni. Una è capitata a me fin troppe volte: un ragazzo bellissimo per cui avevo una cotta, ma con cui in realtà non avevo speranze, perché mi rendevo conto che avevo una concorrenza molto più avvantaggiata. Il caso più recente è stato con un coinquilino: bellissimo, simpatico, gentile con me e la cui bellezza veniva lodata da chiunque lo conoscesse. Un giorno mi è capitato di incrociare, nella cucina condivisa dell’appartamento, una ragazza in vestaglia che si è presentata come “un’amica di *nome del ragazzo*”. Forse sono saltata ad una conclusione troppo affrettata, ma non so come altro avrei potuto interpretare quello che avevo appena visto. L’altra situazione invece ha come protagonista una mia collega di lavoro, che mi ha raccontato di un ragazzo che flirtava con lei, pur avendo già la ragazza. Ho deciso di unire le due esperienze, ed è venuta fuori questa poesia molto diretta. Mi dispiace per i due ragazzi che l’hanno ispirata, ma questo è ciò che mi hanno fatto venire in mente.
Buona lettura!
~Arkytior

♠♠♠♠♠

Tornatene

Sei sicuro di te,
Alto e bellissimo, con occhi azzurri così brillanti:
Fin troppo perfetto per essere umano.
E sei così gentile con me:
Credo di avere un debole per te e per il tuo dannato sorriso dolcissimo!
Principe affascinante che sembra uscito da una fiaba,
Mi travolgi come se fossi un uragano.
C’è una fregatura, non è vero?

Tornatene dalla tua puttana
E resta fuori dalla mia mente!
Lei ti ha stregato:
Come puoi essere così cieco?
Tornatene dalla tua sgualdrina:
Lei è la ragazza perfetta per te.
Sto chiudendo la porta
E ho smesso di innamorarmi di un paio di occhi azzurri.

Lei è sicura di sé,
Alta e bellissima con lunghi capelli lisci:
Fin troppo perfetta per essere umana.
E mostra così tanta pelle:
La ammiro, è così audace, ma è praticamente nuda!
Femme fatale con chili di trucco,
Puoi uscire con lei ma poi tanto vi lascerete:
È ciò che ti piace, non è vero?

Tornatene dalla tua puttana
E resta fuori dalla mia mente!
Lei ti ha stregato:
Come puoi essere così cieco?
Tornatene dalla tua sgualdrina:
Lei è la ragazza perfetta per te.
Sto chiudendo la porta
E ho smesso di innamorarmi di un paio di occhi azzurri.

Lui sceglierà sempre l’altra ragazza,
Mi dico mentre mi tolgo l’armatura.
Non è neanche lontanamente la fine del mondo,
Eppure questo rimane un pensiero che non riesco a togliermi dalla testa.
Perché qualcuno come te dovrebbe perdere tempo con qualcuno come me?
Tu sei così splendido, lei è così perfetta, io non reggo il confronto.
So che è impossibile ma non posso farci niente:
Sono così ingenua, così innamorata dell’idea di una storia d’amore.
So che non posso arrendermi senza aver combattuto,
Ma non abbiamo nemmeno iniziato a giocare e io ho già perso.
Sento il mio cuore fare capriole all’indietro ogni volta che mi dici “Ciao”,
Ma si ferma sempre quando arriva quel brutto pensiero:
Forse tu sei proprio il mio tipo ideale,
Ma io non sono il tuo.
Ovviamente!

Tornatene dalla tua puttana
E resta fuori dalla mia mente!
Lei ti ha stregato:
Come puoi essere così cieco?
Tornatene dalla tua sgualdrina:
Lei è la ragazza perfetta per te.
Sto chiudendo la porta
E ho smesso di innamorarmi di un paio di occhi azzurri.

 

Versione originale:

 

Go Back

You’re self confident,
Tall and handsome, with blue eyes that shine so bright:
Almost too perfect to be human.
And You’re so kind to me:
I think I’m falling for you and your damn sweet smile!
Dashing prince come out of a fairytale,
You sweep me off my feet as if you’re a hurricane.
There is a catch, isn’t it?

Go back to yOur bitch
And stay out of my mind!
She had you bewitched:
How could you possibly be so blind?
Go back to your whore:
She’s the perfect girl for you.
I’m shutting the door
And I’m done falling for eyes of blue.

She’s self confident,
Tall and beautiful with shiny long hair:
Almost too perfect to be hUman.
And she shows so much skin:
I admire her, she’s so bold, but she’s basically naked!
Femme fatale with tons of makeup,
You can date her but then you’ll break up:
That’s what you like, isn’t it?

Go back to youR bitch
And stay out of my mind!
She had you bewitched:
How could you possibly be so blind?
Go back to your whore:
She’s the perfect girl for you.
I’m shutting the door
And I’m done falling for Eyes of blue.

He will always choose the other girl,
I Tell myself as I lay my armor down.
This is nowhere near the end of the world,
Still it’s a thought that I cannot sHake out.
Why would someone like you waste his time with someone like me?
You’re so gorgeous, she’s so flawlEss, I can’t stand a chance.
I know it’s impossible but I can’t help falling for it:
I’m so naive, so in love with the idea of romance.
I know I cannot give up without a fight,
But we haven’t even started playing and I’ve already lost.
My heart does backflips every time you say “Hi”,
But it alWays stops upon the arrival of that lingering thought:
Maybe you are just my type,
But I’m not yours.
Of course!

Go back to your bitcH
And stay out of my mind!
She had you bewitched:
How could you pOssibly be so blind?
Go back to your whore:
She’s the peRfect girl for you.
I’m shutting the door
And I’m done falling for eyes of bluE.

♠♠♠♠♠

Spero che questa poesia vi sia piaciuta! Se sì, non esitate a farmelo sapere commentando qui sotto. Vi ricordo che accetto anche critiche costruttive, per aiutarmi a migliorare sempre di più.
Se invece preferite contattarmi in privato, vi invito a venire a trovarmi su Facebook, Twitter e Instagram.
A presto!
~Arkytior

Pubblicato in: canzone, poesia

Il primo appuntamento più confusionario di sempre: “Dimmi” (“Tell Me”)

Di solito non sono una che parla molto. Devo ammettere però che è stato leggermente snervante uscire con uno che parlava ancora meno di me. Ma come se non bastasse, questo ragazzo mi inviava messaggi molto poco chiari: prima mi chiede aiuto per delle traduzioni, poi mi invita ad uscire portandomi ai Musei Vaticani, poi mi dice che sarebbe bello rivederci, e quando gli chiedo se dicesse sul serio mi risponde che gli piacerebbe se avesse più tempo libero… E poi alla fine sono sparita io perché sono andata a lavorare fuori dall’Italia. Era un bravo ragazzo, molto intelligente, amante dell’arte e della fotografia. La parola nascosta nel testo in inglese, Mockingbird, è un riferimento all’indirizzo e-mail che aveva quando ci siamo conosciuti, ma poi è diventato un nomignolo con cui lo associavo. È un vero peccato che questa storia sia finita ancor prima di cominciare, ma in compenso mi ha dato uno spunto per esplorare i miei sentimenti a riguardo.
Buona lettura!

♥♥♥♥♥

Dimmi

Notifica di un messaggio, totalmente inaspettato.
Volevi solo chiedermi: “Ehi, come stai?
È da tanto che non ci vediamo:
penso che dovremmo uscire insieme.” E io rispondo: “Perché?”
Sembravi così sovreccitato,
fin troppo felice di vedermi.
Voglio dire, eravamo colleghi di lavoro
ma ci siamo mai parlati?

Dimmi a cosa pensi,
dimmi cosa pensi di me:
sono un’amica o qualcosa di più?
Non mi sono mai sentita così prima d’ora.
Dimmi a cosa pensi,
dai, dimmi, che sta succedendo?
È tutto vero? È un sogno?
Mi sto inventando tutto? Voglio urlare!
Ho paura di aver capito male, non farò il primo passo,
ma potrei essere tutto ciò che vuoi, se solo me lo dicessi.

E quindi eccoci, pronti per vedere un po’ di opere d’arte.
Questo mi fa pensare che non siamo poi così lontani.
Una domanda che mi tormenta: a cosa pensi?
Siamo solo amici? È un appuntamento? Stiamo insieme?
Tutto questo mi sembra troppo strano,
e non riesco a concentrarmi.
Ho le farfalle nello stomaco,
questo mi sembra davvero l’appuntamento più strano di sempre.

Dimmi a cosa pensi,
dimmi cosa pensi di me:
sono un’amica o qualcosa di più?
Non mi sono mai sentita così prima d’ora.
Dimmi a cosa pensi,
dai, dimmi, che sta succedendo?
È tutto vero? È un sogno?
Mi sto inventando tutto? Voglio urlare!
Ho paura di aver capito male, non farò il primo passo,
ma potrei essere tutto ciò che vuoi, se solo me lo dicessi.

Non voglio tirarmi indietro dalla paura,
non voglio perdere questo treno,
ammesso che questo sia veramente un treno che potrei perdere.
Non voglio farmi aspettative troppo alte,
non voglio che il mio cuore venga spezzato prima del tempo,
non voglio che il mio piede venga schiacciato dalla tua porta.
Non so cosa sta succedendo,
questo silenzio imbarazzante mi sta uccidendo.
Potrei essere qualsiasi cosa tu voglia,
se solo mi parlassi!

Dimmi a cosa pensi,
dimmi cosa pensi di me:
sono un’amica o qualcosa di più?
Non mi sono mai sentita così prima d’ora.
Dimmi a cosa pensi,
dai, dimmi, che sta succedendo?
È tutto vero? È un sogno?
Mi sto inventando tutto? Voglio urlare!
Ho paura di aver capito male, non farò il primo passo,
ma potrei essere tutto ciò che vuoi, se solo me lo dicessi.

Versione originale:

 

Tell Me

Text notification, out of the blue.
Just wanted to ask Me, “Hey, how are you?
We haven’t seen each other in a long time:
I think we should hang out.” And then I say, “Why?”
You sounded so overexcited,
Way too happy to see me.
I mean, we used to work together
But did we ever even speak?

Tell me what’s on your mind,
Tell me what you’re thinking of me:
Am I a friend Or something more?
I’ve never felt this way before.
Tell me what’s on your mind,
Come on, tell me, what’s the deal?
Is this real? Is this a dream?
Am I making this up? I wanna scream!
I’m scared I got it all wrong, I won’t make that first step,
But I Could be everything you want me to be, if you just told me.

So here we are now, ready for some art.
That makes me thinK, we’re not so far apart.
A lingering question: what are you thinking?
Are we just friends? Is this a date? Are we a thing?
This seems just all too weird to me,
And I just cannot concentrate.
My stomach Is filled with butterflies,
This really seems the weirdest date.

Tell me what’s on your mind,
Tell me what you’re thinking of me:
Am I a friend or somethiNg more?
I’ve never felt this way before.
Tell me what’s on your mind,
Come on, tell me, what’s the deal?
Is this real? Is this a dream?
Am I making this up? I wanna scream!
I’m scared I Got it all wrong, I won’t make that first step,
But I could be everything you want me to be, if you just told me.

Don’t wanna chicken out,
Don’t wanna miss this train,
If this even were a train to be missed at all.
Don’t wanna get my hopes too high,
Don’t wanna get my heart Broken beforehand,
Don’t wanna get my foot crushed by your door.
I don’t know what’s going on,
This awkward silence is killing me.
I could be anything you want me to be,
if you just talked to me!

Tell me what’s on your mind,
Tell me what you’re thinking of me:
Am I a friend or something more?
I’ve neveR felt this way before.
Tell me what’s on your mind,
Come on, tell me, what’s the deal?
Is this real? Is this a dream?
Am I making this up? I wanna scream!
I’m scared I got it all wrong, I won’t make that first step,
But I could be everything you want me to be, if you just tolD me.

♥♥♥♥♥

Spero che questa nuova poesia vi sia piaciuta! Non esitate a farmelo sapere, commentando qui oppure facendo un salto sui miei social: Facebook, Twitter e Instagram. Vi ricordo che accetto anche le critiche costruttive, in caso aveste notato piccoli errori o dettagli che non vi sono piaciuti.
A presto!
∼Arkytior

Pubblicato in: Writer's life

Life update: che fine ho fatto?

Dato che è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ho pubblicato un qualche aggiornamento su questo blog (nonché su Facebook, Twitter e Instagram), ho pensato di fare questo piccolo life update per dimostrarvi che sono ancora viva, e che sto alla grande!

Ma prima facciamo un piccolo passo indietro. Ho notato che in questi giorni sui social network sta spopolando la #10yearschallenge, e dato che non posso mettere a confronto due mie foto, proverò a descrivervi come me la passavo dieci anni fa, in confronto a cosa sto facendo adesso, e noterete come la situazione si è veramente capovolta…

All’inizio del 2009 ero al liceo, al secondo anno, ed ero ancora abbastanza stupida da smettere di studiare dopo aver ricevuto la pagella a gennaio. Non so esattamente perché lo facessi: so solo che quello fu l’ultimo anno che successe, e l’ultima volta che i miei mi tolsero il computer fino a che non avessi recuperato tutti i miei voti. Tuttavia, la scuola non mi dispiaceva eccessivamente: ho conosciuto alcuni professori davvero in gamba, e per la prima volta ero felice di avere amici a scuola (se solo avessi saputo che, tre anni più tardi, avrei preso una strada diversa da alcuni di loro, e avrei scoperto di essere stata pugnalata alla schiena dagli altri, molteplici volte). Ho frequentato il liceo linguistico perché non ho mai sopportato la matematica (infatti facevamo soltanto due ore di matematica a settimana) e perché alle medie le uniche materie in cui andavo bene erano inglese e spagnolo, e la mia aspirazione era quella di diventare professoressa, come tutti nella mia famiglia (più tardi ho cominciato a pensare anche al lavoro di traduttrice), mentre le mie compagne volevano tutte diventare hostess o organizzatrici di eventi (poi sono finite tutte a fare economia, il test di ingresso a medicina senza essere ammesse, scienze politiche, scienze delle merendine, scommesse sportive, oppure hanno fatto figli o si sono sposate).

Io sono stata una delle poche (o una delle due, addirittura?) a continuare a studiare lingue all’università. Ho frequentato un’università lontanissima dal mio quartiere, in cui non è andato nessuno dei miei vecchi compagni di classe, per ricominciare da capo. Ho superato esami complicatissimi come Filologia Germanica (imparare a memoria parole appartenenti a lingue antiche ricostruite e la loro evoluzione dall’indoeuropeo alle lingue germaniche antiche, passando dal germanico comune: non è stato per niente una passeggiata) e Storia Moderna (non sono mai stata brava in storia, ma era un esame obbligatorio), e ho attraversato un periodaccio durante la stesura della mia tesi triennale (avevo scelto di analizzare uno studio sul significato religioso delle Cronache di Narnia di C.S. Lewis, ma una zia maniaca del controllo ha voluto mettersi in mezzo a tutti i costi e ha cercato di convincermi che i romanzi fantasy sono tutti spazzatura), in cui ho avuto un blocco dello scrittore tremendo e sono stata a tanto così dall’eliminare definitivamente tutti i miei scritti. Per fortuna non ce l’ho fatta, così a poco a poco mi sono ripresa e ho lentamente ricominciato a scrivere.

Ho vinto il NaNoWriMo 2017 iniziando una nuova stesura di un romanzone (ora piuttosto una serie di romanzi) che ha inizialmente visto la luce come fanfiction piuttosto confusionaria ispirata a High School Musical e praticamente tutto quello che mi passava per la mente all’epoca (la stesura originale dovrebbe risalire comunque al 2006-2009, ma ho continuato anche per gli anni successivi, con le prime revisioni), che ora ho reso una storia originale e ribattezzato Two Worlds Collide (spero lo vediate pubblicato presto su Internet). Sto continuando la revisione/riscrittura, ma man mano che vado avanti la storia necessita sempre più cambiamenti importanti. Ho partecipato anche al NaNoWriMo 2018, e sono riuscita a buttare giù qualche pagina di un progetto molto particolare, che al momento si intitola Little White Lies, e che, se firmassi con il mio vero nome, mi causerebbe non pochi guai… Non ho vinto, purtroppo, perché a novembre sono stata parecchio impegnata…

Lo scorso febbraio ho conquistato la laurea magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane (quindi, a rigor di logica, posso presentarmi dicendo: “Hello! I’m a Doctor! Basically… run!“), scegliendo furbamente un modello di tesi sperimentale in cui metà del lavoro era sostanzialmente una traduzione commentata di alcuni saggi di un’autrice americana contemporanea di nome Carole Maso (che nessuno conosce, quindi poco male… comunque penso di dedicarle qualche post qui sul blog, in futuro, perché è veramente interessante, quindi… stay tuned!). La zia maniaca del controllo, però, ha deciso di metterci le mani ancora una volta, ovviamente non capendo un beneamato tubero di letteratura, quindi è stata di nuovo un’esperienza abbastanza stressante. Per di più, mi sono ritrovata a fare da baby-sitter a mia nonna malata, perché la zia maniaca del controllo di cui sopra aveva deciso che mia nonna, che ha sei figli di cui quattro pensionati, doveva essere assistita dalla nipote che stava scrivendo la tesi magistrale. Senza parole, proprio.

Per fortuna, ho trovato uno stratagemma per evadere, e, subito dopo la laurea, mi sono dedicata a intraprendere percorsi per due possibili sbocchi professionali: da un lato seguivo corsi di pedagogia, psicologia, antropologia e didattica che mi avrebbero dato l’accesso al concorso per diventare insegnante di lingue straniere (che ora a quanto pare diventerebbero inutili, secondo la legge italiana… ci ho speso 700€ e svariati mesi!), mentre dall’altro seguivo un corso per imparare tecniche di traduzione letteraria. Una volta terminati i corsi, non risultando più iscritta a nessuna università e nessun corso di formazione, mi sono iscritta a un progetto di Servizio Civile per Garanzia Giovani, che mi avrebbe dato l’opportunità di lavorare per un anno, nello stesso posto in cui avevo già svolto un progetto di Servizio Civile qualche anno fa, durante il primo anno della laurea magistrale (non sono mai stata tanto con le mani in mano, insomma…).

La scorsa estate, poi, mentre ero in vacanza con la mia famiglia, i miei genitori mi hanno fatto vedere un annuncio della Ryanair, che cercava personale. Una ragazza che aveva fatto con me l’anno di Servizio Civile aveva dovuto lasciare il servizio in anticipo perché era stata assunta proprio dalla Ryanair, e io sinceramente non avevo mai preso in considerazione la possibilità di inviare il mio curriculum perché pensavo di essere troppo bassa per fare la hostess. E invece no, a quanto pare rientro nell’altezza minima per passare la selezione. Così, tanto per provare, ho deciso di inviare il mio curriculum, e con mia grande sorpresa sono stata invitata a partecipare al colloquio per la selezione.

Il colloquio è stato molto più semplice di quanto immaginassi: tutti quanti vestiti in abito formale, (chi era troppo alto, troppo basso o vestito nel modo sbagliato è stato subito rimandato a casa), un semplicissimo test di inglese (seriamente, roba da neanche terza media, che però ha rimandato a casa un bel po’ di persone), e infine un colloquio individuale (che, come mi aveva detto la mia ex collega, non è stato eccessivamente complicato o formale). Ho trascorso i giorni successivi pensando di non aver fatto chissà quale grande impressione sull’esaminatrice, ma, invece, nel giro di neanche un paio di settimane ho ricevuto un’e-mail che mi invitava a partecipare al training course che mi avrebbe preparato al lavoro.

E così, a fine settembre sono partita per Bergamo, dove ho frequentato il corso della durata di sei settimane. Ho imparato tutto quello che c’era da sapere sul lavoro che avrei dovuto svolgere, impegnandomi duramente e affrontando una situazione del tutto nuova per me. Era la prima volta che stavo per tanto tempo lontana da casa, frequentando un corso totalmente in inglese, pieno di contenuti molto più pratici che teorici (ho dovuto imparare un sacco di procedure e termini tecnici, cose di cui ignoravo l’esistenza persino in italiano), e circondata da persone su cui cercavo a tutti i costi di fare una bella impressione, dato che non erano soltanto i miei compagni di corso, la mia istruttrice o il mio esaminatore, ma anche i miei futuri colleghi. Sono stata incredibilmente fortunata perché, nonostante gli ostacoli superati durante il periodo del corso, ho conosciuto persone simpatiche, che sembravano davvero apprezzare il tempo passato con me, ho avuto un’istruttrice fantastica, severa ma anche disponibile ad aiutare chi è in difficoltà, e ho avuto accesso ad un’opportunità lavorativa che mai avrei preso in considerazione.

Ho superato il corso dimostrandomi una dei migliori, e all’inizio dello scorso novembre ho iniziato a lavorare come assistente di volo a Siviglia, in Spagna. Uno dei miei rimpianti è quello di non essere mai riuscita a partire per un anno di studio all’estero, così avevo cominciato a pensare a qualche progetto simile ma che permettesse di lavorare all’estero. E poi i miei genitori mi hanno convinta a presentare il curriculum alla Ryanair… Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato che mi avrebbero presa davvero! Ma alla fine devo riconoscere che me lo sono meritato. Mi sono impegnata duramente, e questo è stato il risultato.

Ho indubbiamente fatto passi da gigante, e se qualcuno me l’avesse detto, dieci anni fa, che sarei finita a fare la hostess, in Spagna, affittando una stanza in una villa gigantesca condivisa con altra gente che lavora nella stessa compagnia, molto probabilmente mi sarei messa a ridere. Allora ero esattamente l’opposto di come mi sono presentata al colloquio iniziale, o durante il corso di addestramento (sì, bisognava vestirsi eleganti e truccarsi anche durante il corso): capelli spesso unti e pettinati in maniera improbabile, vestiti indossati a casaccio, unghie mangiucchiate e dita gonfie e sanguinanti, apparecchio fisso per correggere i denti storti, totalmente incapace di truccarsi. Ora, invece, doccia quasi tutti i giorni, unghie ricostruite con il gel e french manicure, trucco che per me è il “minimo sindacale” ma che secondo l’istruttrice del corso era praticamente perfetto (fondotinta, blush, mascara, un semplice ombretto marrone e rossetto). Certo, non amo ancora molto il mio sorriso, anche se ora i miei denti sono dritti, ma ci sto lavorando.

E poi la divisa. L’ultima volta che ho indossato una divisa ero alle medie, e non potevo fare a meno di sentirmi una “m***a ambulante”, come tra l’altro qualche simpaticone mi chiamava molto spesso. Ma adesso è tutta un’altra cosa. Ancora vado un po’ nel panico all’idea di indossare la stessa giacca tutti i giorni, ma cerco di lavarla abbastanza spesso (ed è inverno… non oso pensare a cosa succederà quando arriverà l’estate!). Per quanto non mi piaccia l’idea di indossarla in giro per andare e tornare dal lavoro, perché non mi piace camminare per strada, o prendere l’autobus, e vedere tutti che si girano a guardarmi, come se fossi qualche specie di animale strano (e avere un impermeabile color Yellow Submarine come unica protezione dal freddo, in questi giorni, proprio non aiuta), fa un certo effetto indossare una divisa e vedere le persone che ti cercano per chiederti aiuto, informazioni, consigli.

Sono scappata al casino di casa mia, con mia nonna che ha appena compiuto 99 anni e continua a dimostrarsi molto più sana di mente dei suoi stessi figli, che dovrebbero badare a lei, ma in realtà è più lei che bada a loro. Ma loro purtroppo non le hanno detto che io me ne sto tutta sola in un paese straniero, quindi lei pensa che ancora vivo al piano di sotto… Sa benissimo che non mi vede più tanto spesso, non è così stupida come le mie zie vogliono far credere… Sono loro quelle stupide, che le hanno messo davanti una mia foto con la divisa della Ryanair, con il logo in bella mostra! Mette tristezza andare a visitarla e sentire lei che mi dice “Come sei bella in quella foto! Ma dove vai vestita così?” Secondo le mie zie dovrei rispondere “A fare colloqui di lavoro…”, ma a me sembra una risposta veramente stupida, proprio come la foto. Mia sorella ha detto che, con quella foto messa così sembra che io sia morta, e quindi io ho risposto di metterci anche un bell’epitaffio, una roba tipo: “Ciao, piccolo angelo! Adesso vai e insegna al Paradiso a vendere caffè sugli aerei! Ah, come? Non è quello che fai?” Eh, no, mia cara persona con stupidi pregiudizi: di vendere caffè ne abbiamo parlato soltanto un giorno, durante il corso. Ho imparato cosa fare in caso di atterraggio di emergenza, decompressione, ammaraggio, incendio, so cosa fare se uno dei piloti improvvisamente si sente male, ho imparato come comportarsi in caso di atterraggio di fortuna nella giungla, ho spento un vero incendio con un vero estintore! Ma questo la gente non lo sa e quindi parla a vanvera…

Ma è più facile ignorare gli idioti che parlano a vanvera quando sei lontana chilometri da casa, in un paese straniero in cui parli italiano soltanto quando chiami i tuoi la sera per raccontare com’è andata la giornata, quando ti capita di incontrare qualche collega italiano, o quando ti capita di fare voli destinati in Italia (e dato che sei l’unica hostess italiana a bordo, tutti gli annunci ai 189 passeggeri te li fanno fare a te). Questo non è il lavoro che avevo sempre sognato di fare, ma devo ammettere che mi piace. Tutto sommato, non è male lavorare soltanto mezza giornata e avere la sicurezza di tornare ogni sera a casa, non lavorare tutti i giorni del mese ma essere pagati comunque abbastanza, e avere a che fare con circa 189 passeggeri per ogni volo che fai (molto meglio che avere 10 classi in un edificio fatiscente, ognuna costituita dalle solite 30 scimmie che non riuscirai mai ad ammaestrare). Si viaggia molto ma non si scende mai dall’aereo, ma c’è comunque sempre occasione di imparare qualcosa di nuovo, sia dai passeggeri che dai colleghi. È bello lavorare in squadra, con l’obiettivo di rendere il viaggio un’esperienza piacevole per i passeggeri, e sentirli tutti quanti che ti ringraziano quando, una volta atterrato l’aereo, ti passano davanti prima di scendere. Loro non lo sanno, ma è bello sentire “Grazie, è stato proprio un volo bellissimo!” di tanto in tanto. Mi sono sempre sentita dire che ho la testa tra le nuvole, ma adesso posso dire di avercela letteralmente tra le nuvole!

Se prendete un aereo per Siviglia, quindi, tenete gli occhi aperti: potreste incontrarmi sul vostro volo!
~Arkytior

Pubblicato in: canzone, poesia

Dall’altra parte (The Other Side)

Ho notato che, molto spesso, quando si vuole nascondere qualcosa, basta metterlo in bella vista: tanto nessuno lo noterà. Infatti, questa poesia/canzone è stata pubblicata anche su Facebook, ma nessuno ha mai battuto ciglio.
Non ho intenzione di dare nessuna spiegazione sul contenuto di questo testo. Dico solamente che ci ho messo un sacco per trovare le parole giuste per scriverlo, che è stato dedicato a moltissime persone, nessuna delle quali lo ha mai letto, e che, secondo me, è una delle poesie/canzoni più belle che ho scritto. Spero piaccia anche a voi.
Buona lettura!
∼Arkytior

♠♠♠♠♠

Dall’Altra Parte

Forse avrei dovuto aprire i miei occhi,
e vedere quello che non riuscivo a vedere.
Forse avrei dovuto aprire le mie orecchie,
e ascoltare quello che mi stavate dicendo.
Forse avrei dovuto essere meno cieca,
meno sorda e più consapevole.
Forse non mi importava molto
di come apparivo, o di cosa indossavo.

Forse questo non è ciò che volete sentire:
che io avevo torto e voi avevate ragione.
Ma ora sono qui, in piedi,
di fronte a voi, mettendo da parte tutto il mio orgoglio.
Sono cresciuta e ho scelto di cambiare,
per porre fine a questa stupida lotta.
Può sembrare un po’ strano,
ma ora so com’è stare dall’altra parte.

Forse ero solo in cerca di attenzione,
ero infelice e volevo che qualcuno lo notasse.
Come ho potuto essere così stupida e incurante,
non sapendo cosa stava succedendo?
Come ho potuto essere così scema?
Non mi sono resa conto di quello che ho fatto.
Forse ora sto rimpiangendo
quello che avrei voluto fare.

Forse questo non è ciò che volete sentire:
che io avevo torto e voi avevate ragione.
Ma ora sono qui, in piedi,
di fronte a voi, mettendo da parte tutto il mio orgoglio.
Sono cresciuta e ho scelto di cambiare,
per porre fine a questa stupida lotta.
Può sembrare un po’ strano,
ma ora so com’è stare dall’altra parte.

Ero regina di un mondo che io stessa ho creato,
per evitare il vostro disprezzo e le vostre parole di odio.
Io sono quella che era così sfigata
che piangeva perché non voleva andare a scuola.
Non riesco a credere che ho passato tanti anni pensando che fossero tutti così cattivi e crudeli!
Ora tornerei indietro nel tempo, se potessi, per vivere la vita che non ho mai avuto.
Ma tutto questo è successo a causa mia…

Forse questo non è ciò che volete sentire:
che io avevo torto e voi avevate ragione.
Ma ora sono qui, in piedi,
di fronte a voi, mettendo da parte tutto il mio orgoglio.
Sono cresciuta e ho scelto di cambiare,
per porre fine a questa stupida lotta.
Può sembrare un po’ strano,
ma ora so com’è stare dall’altra parte.

Forse avrei dovuto aprire i miei occhi,
e vedere quello che non riuscivo a vedere.
Forse avrei dovuto aprire le mie orecchie,
e ascoltare quello che non mi stavate dicendo.

Versione originale:

The Other Side

Maybe I should’ve opened my eyes,
and see what I couldn’t see.
Maybe I should’ve opened my ears,
and listen to what you were telling me.
Maybe I should’ve been less blind,
less deaf and more aware.
Maybe I didn’t care a lot
‘bout what to look like, or what to wear.

Probably that’s not what you want to hear:
that I was wrong and you were right.
But now I aM standing here,
in front of you, swallowing all my pride.
I grew up and chose to change,
to put an end to this stupid fight.
It may seem a little strange,
but now I know what it’s like being on the other side.

Maybe I was just looking for attention,
I was unhappy, and wanted someone to see it.
How could I have been so Stupid and careless,
not knowing what was happening?
How could I have been such a foolish girl?
Didn’t realize what I have done.
Maybe I am regretting now
what I wish I had done.

Probably that’s not what you want to hear:
that I was wrOng and you were right.
But now I am standing here,
in front of you, swallowing all my pride.
I grew up and chose to change,
to put an end to this stupid fight.
It may seem a little strange,
but now I know what it’s like being on the otheR side.

I was queen of a world I myself created,
to avoid all your scorn and your words of hatred.
I’m the one who was so uncool,
that cried cause she didn’t want to go to school.
Can’t believe I spent so many years thinking you were all so mean and bad!
Now I’d go back in time, if I could, to live the life I neveR had.
But all that was because of me…

Probably that’s not what you want to hear:
that I was wrong and you were right.
But now I am standing here,
in front of you, swallowing all my pride.
I grew up and chose to change,
to put an end to this stupid fight.
It may seem a little strange,
but now I know what it’s like being on the other side.

MaYbe I should’ve opened my eyes,
and see what I couldn’t see.
Maybe I should’ve opened my ears,
and listen to what you were not telling me.

♠♠♠♠♠

Spero che questa poesia/canzone vi sia piaciuta. Commentate se volete farmi sapere cosa ne pensate, o anche se volete darmi consigli su come migliorare sempre di più. Se invece preferite un tipo di conversazione più privato, venite a trovarmi su Facebook, Twitter e Instagram.
A presto!
∼Arkytior